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Perchè utilizzare le Tecniche Energetiche per affrontare i MAL-ESSERE - 2

Darwin sosteneva (1859) che i tratti specifici degli individui si trasmettono dai genitori ai figli e che tali “fattori ereditari” controllano le caratteristiche della vita di ogni individuo. Circa un secolo più tardi la scienza riuscì a scoprire la natura dei “fattori ereditari”: Watson e Crick descrissero la struttura e la funzione della doppia elica del DNA, il materiale di cui sono composti i geni. Si impose un vero e proprio Dogma della biologia: i geni controllano la vita.

L’epigenetica in seguito si concentrò su meccanismi molecolari per mezzo dei quali l’ambiente controlla l’attività dei geni. Un altro Dogma.

La ricerca più moderna ha scosso poi questi Dogmi, scoprendo che i geni possono “accendersi” o “spegnersi” da soli, senza che ci sia nell’ambiente un qualcosa che inneschi l’attività genica.

Uno dei pionieri di questa nuova Biologia è stato il dr. Bruce Lipton. La sua opera più famosa, “La Biologia delle Credenze” ha un sottotitolo emblematico: “Come il pensiero influenza il DNA e ogni cellula”. Quindi non è solamente l’ambiente che influenza l’espressione genica, ma addirittura il pensiero (e le emozioni per estensione) !

All’origine di tali conclusioni c’è l’integrazione delle scoperte della meccanica/fisica quantistica con la biologia molecolare. I pensieri hanno energia, un’energia che può influenzare il modo quantistico. Le cellule organiche sembrano proprio seguire le leggi quantistiche piuttosto di quelle newtoniane. I pensieri, con la loro energia, influenzano direttamente i sistemi celebrali che controllano i processi fisiologici, ovvero attivano o inibiscono le proteine che attivano le funzioni delle cellule.

Lipton afferma che “i pensieri positivi hanno profondi effetti sul comportamento e sui geni, ma soltanto se sono in armonia con la programmazione subconscia. I pensieri negativi hanno un potere ugualmente forte”.

È fondamentale sottolineare questo fatto: coltivare semplicemente pensieri (e quindi emozioni) positivi non è sufficiente a mantenere o migliorare lo stato di salute/benessere del corpo. È una causa necessaria, MA non sufficiente. È chiaro come Lipton abbia ben presente quanto Freud ha affermato: la parte inconscia della mente è di gran lunga più potente della parte conscia.

Non solo: la mente inconscia ( fuori dalla consapevolezza) è un magazzino di registrazioni di programmi “stimolo-risposta” ovvero 

  1. programmi ancestrali (istinti di lotta, fuga o congelamento), o

  2.  programmi derivati dalle esperienze apprese.

Quindi, ad un medesimo segnale/stimolo della vita, si “avvia” un medesimo programma e quindi la mente subconscia attiva sempre lo stesso comportamento conseguente a quel tipo di segnale/stimolo.

Si tratta di comportamenti riflessi, che sono frutto di un processo di condizionamento (vedi gli studi di Pavlov). Attraverso questo processo, le vie neurali che collegano gli stimoli alle risposte comportamentali, diventano collegamenti permanenti che assicurano uno schema ripetitivo, diventano cioè “abitudini”.

Questo vale per il comportamento, ma anche per la risposta emotiva e per la risposta fisiologica/biologica.

Per questo è possibile coltivare tutti i pensieri positivi che si vuole, ma se inconsciamente si hanno dei programmi riflessi che attivano risposte diverse da quello che si desidera consciamente, la vittoria sarà sempre della programmazione inconscia.

I processi di formazione di programmi inconsci sono processi utili all’organismo: permettono di sopravvivere (garantendo risposte veloci) e di risparmiare energia (che altrimenti sarebbe spesa in un’analisi della situazione, nella ponderazione di tutte le variabili, nella scelta del comportamento giusto da seguire…). Il problema è che a volte questi programmi inconsci sono inadeguati a certe situazioni o addirittura negativi/patologici per l’organismo.

Un altro problema (che sorge sempre da una utilità di fondo che però ha il suo rovescio della medaglia) è che il cervello umano può apprendere programmi inconsci non solo da esperienze dirette, ma anche indirettamente dagli altri, genitori, insegnanti, figure di riferimento. I comportamenti o le reazioni emotive degli altri possono diventare i nostri comportamenti e le nostre reazioni emotive. Le “verità” degli altri possono diventare le nostre “verità”.

È esperienza comune, inoltre, che un medesimo stimolo non produce le stesse risposte in tutti gli individui. Ogni individuo ha una diversa percezione della realtà, e quindi la sua risposta sarà diversa da quelle degli altri. È pertanto possibile affermare che sono le percezioni a controllare la biologia. Ma essendo le percezioni estremamente soggettive, possono sembrare vere oppure false, dipende da ciò che si crede. In definitiva, come Lipton afferma, le credenze/convinzioni controllano la biologia.

L’effetto placebo ( ed il suo contrario, l’effetto nocebo) è del tutto coerente con tale tesi.

Non solo: anche il test muscolare della kinesiologia riflette questo tipo di meccanismo. Quando la mente conscia esprime una convinzione/credenza che è in conflitto con una credenza precedentemente appresa e registrata nella mente inconscia, il conflitto mentale si esprime attraverso un indebolimento della muscolatura. Anche qui vediamo come la mente influisce sull’energia, e nel caso specifico sull’energia dei muscoli !

Lipton quindi dimostra indirettamente l’esistenza di un Piano Mentale, nel quale sorgono e si conservano convinzioni/credenze che sono alla base del modo di pensare, e che, purtroppo, possono essere inconsce, fuori cioè dalla consapevolezza. Si deduce inoltre la preminenza gerarchica di questo Piano Mentale.

Le emozioni (intese con valenza psichica, quindi sentimenti) rappresentano in definitiva da un lato gli effetti, le conseguenze (reazioni) di un sistema di pensieri/credenze/convinzioni strutturato in programmi inconsci, dall’altro le cause di variazioni sul piano energetico (elettromagnetico).

Le variazioni su piano energetico a loro volta sono cause di variazioni sul piano corporeo/biochimico. Quest’ultimo assunto è la base di una branca della Naturopatia che prende il nome di Naturopatia Energetica, che vede appunto la malattia/disturbo fisico come un’alterazione dello stato energetico dell’organismo.

Agendo quindi a livello energetico sul cosiddetto Piano Energetico si posso innescare dei meccanismi di riequilibrio del Piano Corporeo, ovvero sulla bio-chimica dell’organismo per portare ad un ritrovato ben-essere.

Nella Naturopatia Energetica si annoverano pratiche quali la floriterapia, l’omeopatia, la cristalloterapia, la cromoterapia, la riflessologia, la pranoterapia, le pratiche derivate dalla Medicina Tradizionale Cinese quali l’agopuntura, la digitopressione e la kinesiologia applicata.

I collegamenti sui vari piani sono di tipo bidirezionale, quindi le variazioni su un piano gerarchicamente inferiore posso produrre variazioni anche su quello superiore (vedi anche gli studi del dottor omeopata Vithoulkas della fine del secolo scorso).

È con questi presupposti che sono state sviluppate le tecniche psico-energetiche, le quali hanno nella loro definizione, proprio i due strumenti che utilizzano:

  • la stimolazione di un sistema energetico del corpo

  • la mente come guida e supporto del processo di riequilibrio

per avere dei benefici indiretti sia a valle (Piano del corpo), che a monte (Piano Emozionale e Mentale).

I sistemi energetici che possono essere utilizzati sono vari: il sistema dei Meridiani della Medicina Tradizionale Cinese, il sistema dei Chakra della Medicina Tradizionale Indiana (Ayurveda), il sistema delle placche cutanee individuato dal neurofisiologo italiano Calligaris, il sistema crono-spinale individuato dal dott. Di Spazio, il sistema di strutture energetiche congelate nel proprio spazio personale del modello teorizzato dal dott. Lammers.

Elenchiamo quindi le tecniche psico-energetiche ad oggi più diffuse: TFT (Thought Field Therapy, ovvero Terapia dei Campi Pensiero di Roger Callahan), EFT (Emotional Freedom Techniques ovvero Tecniche di libertà emozionale di Gary Craig), TAT (Tapas Acupressure Technique di Tapas Fleming), BSFF (Be Set Free Fast di Larry Nims), EDxTM (Energy Diagnostic and Treatment Methods ovvero Metodi di diagnostica e trattamento energetici di Fred. P. Gallo a cui si deve il termine di “psicologia energetica”), PSYCH-K (Rob Williams), AGER ( AgeGate Emotional Release ovvero Rilascio Emozionale attraverso la Porta del Tempo di Vincenzo di Spazio e Andrea Fredi e con il contributo di Giacinto Olivieri), Quick REMAP (Reed Eye Movement Acupressure Psychotherapy, di Steve Reed), SET (Simple Energy Techniques, di Steve Wells e Dr. David Lake), Logosintesi (dr. Willem Lammers), PET (Tecniche Energetiche Provocative di Steve Wells e Dr. David Lake).

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Davide Galesso

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